
L’intero progetto ha usufruito della dotazione tecnologica assegnata dai bandi di Generazione Web promossi dalla Regione Lombardia: 40,9 milioni di euro totali messi a disposizione in due anni scolastici per rendere possibile l’introduzione della tecnologia nelle scuola lombarde, come ha ricordato, con orgoglio ed entusiasmo, l’assessore all’Istruzione di Regione Lombardia Valentina Aprea: “mai una Regione, da sola, ha assegnato una parte così consistente del suo bilancio con l’obiettivo di arrivare entro la fine della legislatura regionale, nel 2018, ad assicurare a tutti gli studenti lombardi la possibilità di studiare in modo digitale”.
Licei e scuole paritarie, Itis e corsi di formazione professionale di città e zone diverse hanno avviato un confronto serrato per definire delle Unità di apprendimento. I consigli di classe, divisi in nove reti di lavoro hanno condiviso i progetti di lavoro nel cloud attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. “Il lavoro è stato reso possibile dalla disponibilità di tanti docenti che hanno saputo mettersi in gioco e sviluppare un lavoro di gruppo centrato sulla condivisione e sul confronto”, ha spiegato la prof.ssa Dianora Bardi, Vice presidente di Impara Digitale, dimostrando che “esiste una sola didattica, sviluppata per competenze come richiede l’Europa, e non una didattica digitale, dal momento che il digitale è soltanto uno strumento e un’opportunità che abilita le realizzazione della didattica per competenze”.
Il successo dell’iniziativa è confermato dagli esiti del sondaggio (anonimo) di autovalutazione dei lavori realizzati. Meno del 10 per cento degli studenti ha detto di essersi sentito non coinvolto ed emarginato nell’ambito del lavoro. Quasi un sogno ad occhi aperti per la scuola italiana.
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