Tuttoscuola: Scuola digitale

Libri digitali: avanti adagio?

Grande perplessità desta anche quanto trapelato sui libri di testo: abbassamento degli attuali tetti di spesa e slittamento di un altro anno del digitale. I due provvedimenti sono in contrasto tra loro. Abbassare i tetti di spesa con il mercato attuale dell’editoria didattica è impossibile. Si fatica oggi, acquistando libri per tutte le materie a mantenersi entro i tetti e questi non comprendono i dizionari. Cosa faranno dunque le case editrici? Proporranno testi spacchettati? Ridurranno contenuti e immagini, costrette comunque a reinvestire abbassando la qualità tanto decantata fino ad oggi? Oppure i collegi dei docenti saranno costretti a scegliere se adottare il libro di letteratura italiana piuttosto che quello di geografia o di diritto?

L’abbassamento dei tetti è pensabile solo se le risorse di apprendimento (bisognerebbe cominciare a chiamarle così, piuttosto che libri di testo) cambiano completamente configurazione anche attraverso il passaggio a supporti digitali. Lo slittamento ulteriore del digitale, per soddisfare le richieste delle case editrici, rischia di aggravare il ritardo di sviluppo della nostra scuola e dei nostri diplomati. Il passaggio al digitale infatti si inquadra in un profondo processo di revisione dei modi di veicolare l’apprendimento, funge da stimolo, genera aperture virtuose all’esterno. Invece di guardare ai migliori esempi internazionali l’Italia dell’istruzione ancora una volta deciderebbe di segnare il passo e di attestarsi come fanalino di coda d’Europa.

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