Tuttoscuola: Scuola digitale

Libri di testo/2. La scommessa della qualità diffusa

La valutazione dell’idoneità dei libri di testo a soddisfare le esigenze didattiche è sempre stata affidata agli insegnanti. Lo sarà anche nel nuovo contesto, ma con la fondamentale differenza che ora essi potranno anche scegliere di non scegliere, o meglio potranno decidere di avvalersi di materiali autoprodotti, come d’altra parte sta già avvenendo in alcune esperienze significative come quella della rete Bookinprogress.

Gli editori, cui in qualche misura era stata finora affidata la valutazione preventiva della qualità dei libri di testo, hanno protestato mettendo l’accento sul fatto che sui materiali autoprodotti non ci sarà controllo di qualità. Obiezione alla quale le stessa legge 128/2013 ha risposto puntando (con coraggio, va detto) sulla qualità degli insegnanti-autori: “L’elaborazione di ogni prodotto è affidata ad un docente supervisore che garantisce, anche avvalendosi di altri docenti, la qualità dell’opera sotto il profilo scientifico e didattico, in collaborazione con gli studenti delle proprie classi in orario curriculare nel corso dell’anno scolastico”.

Agli editori, a nostro avviso, non resterà che puntare ancora di più sulla qualità e sulla flessibilità delle loro produzioni, soprattutto di quelle digitalizzate: solo così gli insegnanti saranno indotti a scegliere i testi proposti dalle case editrici.

Il Ministero esce dunque dalla partita dei libri di testo, ridimensionato insieme agli editori (almeno quelli che non sapranno rinnovarsi) dalla rivoluzione bottom-up della scuola digitale? La risposta è sì, anche se una traccia dell’antica vocazione centralizzatrice del Miur la si può cogliere in due passaggi della circolare: quello in cui viene preannunciata “entro la fine del corrente anno scolastico” la pubblicazione di“linee guida contenenti le indicazioni necessarie per l’elaborazione dei suddetti materiali” volte a “supportare le istituzioni scolastiche nel processo di elaborazione dei materiali e degli strumenti didattici digitali da realizzare nel corso dell’anno scolastico 2014-2015, e quello successivo in cui si dice che tali materiali dovranno essere inviati al Miur entro la fine dello stesso anno “al fine di renderli disponibili, ai sensi del richiamato art. 6 della Legge 128/2013”.

Ma intanto le scuole e gli insegnanti potranno avvalersi da subito dei materiali autoprodotti, se i Collegi dei docenti delibereranno l’adozione dei libri di testo nella seconda metà di maggio. È la stessa legge che lo prevede: “L’opera didattica è registrata con licenza che consenta la condivisione e la distribuzione gratuite e successivamente inviata, entro la fine dell’anno scolastico, al Ministero”. Il quale dunque avrà solo il compito di renderla disponibile a tutte le altre scuole.  

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