Tuttoscuola: Scuola digitale

Libri di testo verso Internet

Novità in arrivo per i libri di testo. Ma non si tratta della solita, un po’ stucchevole per la verità, questione dei tetti di spesa, sulla quale il ministro Gelmini non ha fatto che proseguire sulla strada dei suoi predecessori, precisando i limiti stabiliti per la scuola secondaria superiore nell’anno scolastico 2008/2009: dai 370 euro per il terzo anno del liceo classico ai 120 euro per il quinto anno degli istituti professionali (penalizzati anche in questo: sarà proprio un caso che al minor consumo di libri corrisponda un minore “rendimento” scolastico?).

La novità sta piuttosto nel superamento della monocultura del testo stampato, per andare in direzione – ha detto il ministro rispondendo nel Question Time a un’interrogazione dell’Udc – della diffusione dei testi “in forma mista, cartacea e digitale“, in modi che consentano il rispetto dei diritti d’autore per i testi pubblicati in internet. Una misura contemplata altresì nel Decreto legge n. 112 anche in funzione del contenimento della spesa per le famiglie.

Ma a questo punto la questione centrale non è tanto quella dei tetti di spesa, che peraltro in molti casi vengono superati (7 su 10 secondo la Rete degli Studenti), quanto quella di una massiccia immissione di testi in internet, che può consentire una forte e veloce modernizzazione della didattica e del rapporto insegnamento-apprendimento a costi tendenzialmente decrescenti (sempre che sia accompagnata, naturalmente, da un’adeguata formazione dei docenti).

E dunque eccessivamente guardinghe, per non dire retrò, appaiono obiezioni come quelle avanzate dalla citata Rete degli Studenti, in parte riprese dai sindacati scuola, del tipo: “Non possono essere una soluzione in un Paese in cui l’accesso alla rete e la dotazione di computer per scuola sono fra i più bassi d’Europa“. Ecco, appunto, un’occasione per voltare pagina.

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