Tuttoscuola: Scuola digitale

Lettera di una prof all’alunno del XXI secolo/2. La speranza

La lettera, terminato il lungo elenco delle scuse, prosegue, più che con proposte (che si possono comunque leggere in controluce scorrendo i punti toccati nella news precedente), con un auspicio.

Mi sarebbe piaciuto invece, scrive la prof:

1. che la vostra curiosità non fosse schiacciata dal conformismo dei programmi scolastici;

2. avere una bacchetta magica per darvi una scuola con spazi nei quali esplorare, sperimentare e realizzare diversi modi di apprendere;

3. avere il potere di riaccendere in voi quella voglia di imparare che era così evidente nei vostri occhi prima del vostro primo giorno di scuola.

Voi giovani, conclude la lettera, siete naturalmente portati ad imparare, non potete non imparare.  

Per questo mi dispiace che vi si faccia credere che l’unico sapere che conta è quello impartito a scuola e che si apprende in classe, soprattutto in funzione dei test. Così si spreca il grande potenziale di creatività degli adolescenti.

Se solo i politici capissero che è l’adolescenza il periodo nel quale l’essere umano raggiunge il picco del suo sviluppo cognitivo…Se solo dessero ai giovani una chance…

Firmato: Sincerely, A Teacher.

La lettera ci sembra una felice sintesi dei dilemmi e delle sfide lanciate dalla rivoluzione tecnologica e dalle scienze cognitive ai sistemi educativi di tutto il mondo in questo inizio del XXI secolo: nuove coordinate di spazio e di tempo, personalizzazione, apprendimento cooperativo, interdisciplinarità, multimedialità, nuovo ruolo del docente. Saranno in grado i sistemi educativi attuali, tutti più o meno gutenberghiani ed eredi della tradizionale partizione disciplinare, di raccogliere queste sfide?

 

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