Tuttoscuola: Scuola digitale

Le nuove frontiere dell’apprendimento/2. In rete si impara di più.

Uno studio pubblicato nel numero 33 di TD, rivista del CNR-Istituto Tecnologie Didattiche, mostra che a livello universitario i migliori risultati (voti alla fine del corso) vengono ottenuti dagli studenti che seguono le lezioni a distanza (in e-learning) rispetto a coloro che frequentano le aule universitarie e a coloro che studiano e si presentano agli esami senza frequentare.
Sulla scorta di una robusta letteratura, quasi tutta made in USA e quindi essenzialmente empirica, i ricercatori hanno messo a punto un modello di monitoraggio, sperimentato nell’università di Verona (corso di Psicologia del lavoro e della formazione), che ha messo a confronto le tre categorie: e-learners, frequentanti e non frequentanti. L’esito della sperimentazione ha confermato quanto già da alcuni anni risulta in modo stabile dagli studi americani: i risultati sono pari, o leggermente superiori, per gli studenti che seguono on line, mentre sono nettamente inferiori per quelli che si affidano al “fai da te“.
Gli stessi ricercatori osservano che gli e-learners potrebbero essere stati avvantaggiati dalla maggiore abitudine ad essere valutati tramite test oggettivi, che sono lo strumento principale delle frequenti verifiche dell’apprendimento cui essi si devono sottoporre (altrimenti non passano alla lezione successiva). Ma sui buoni risultati hanno certamente influito anche altre variabili: l’interazione con i compagni della classe virtuale, l’atteggiamento attivo dello studente, la sua forte motivazione per questa metodologia di apprendimento, il feed-back continuo. Buone notizie per le numerose università italiane che hanno attivato corsi on line, ma che dovranno garantire con continuità un’elevata qualità dei materiali didattici e dei sistemi di verifica dell’apprendimento.

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