Tuttoscuola: Non solo statale

L’Agesc contro il referendum di Bologna

Il referendum di Bologna sui finanziamenti comunali alle scuole dell’infanzia paritarie “ha assunto una valenza nazionale, essendo la situazione scolastica del capoluogo emiliano-romagnolo paradigmatica di quella delle più importanti città italiane”. È quanto ha affermato il presidente dell’Associazione genitori scuola cattoliche (Agesc), Roberto Gontero.

Mediamente la scuola non statale in Italia – spiega Gontero – assorbe ben il 40% della domanda di scuole materne (oltre 650mila bambini), data la carenza di strutture statali. Se venissero meno i finanziamenti statali o comunali alle scuole materne paritarie, come vorrebbero i referendari di Articolo 33 di Bologna, la situazione della scuola dell’infanzia italiana sarebbe ingestibile, lasciando migliaia di famiglie senza asili dove mandare i figli”.

Il presidente dell’Agesc, citando, in proposito, l’appello di Angelo Bagnasco in difesa della scuola paritaria, lanciato lo scorso venerdì al convegno ‘La Chiesa per la scuola’, ha dichiarato che “A Bologna è partito un movimento di opinione, promotore del Referendum, che ha come obiettivo quello di mettere in discussione una forma di collaborazione tra pubblico e privato che da oltre 15 anni sta funzionando”

Secondo Gontero il sistema vigente permette alle famiglie l’esercizio del diritto di libertà educativa senza incorrere in costi insostenibili, in quanto se venissero meno i contributi statali o comunali alle scuole paritarie, vi sarebbe un’impennata delle rette tale da renderle proibitive per la maggioranza delle famiglie. Si tornerebbe – conclude – al vecchio modello selettivo delle scuole per ricchi e di quelle per tutti gli altri“.

Forgot Password