Tuttoscuola: Scuola digitale

La digitalizzazione che verrà

Nel capitolo “Digitalizzazione dei servizi amministrativi” della ‘Buona Scuola’ si afferma che A mano a mano che la digitalizzazione delle scuole diventerà più capillare, la smaterializzazione e l’efficientamento dei processi amministrativi potranno portare ad una considerevole riduzione del peso sugli assistenti amministrativi, ad un ridimensionamento progressivo del loro numero, e pertanto ad un possibile risparmio di risorse che potranno essere reinvestite nella scuola, proprio – ad esempio – per migliorarne ulteriormente i servizi.

L’obiettivo ammodernamento delle segreterie delle scuole che in un futuro non troppo lontano potrà rendere i servizi più efficienti è indubbiamente condivisibile. Se questo possa comportare una razionalizzazione di risorse umane va dimostrato con i fatti dopo aver appunto migliorato il servizio.

Il passaggio sopra riportato prevede che la digitalizzazione proceda ‘mano a mano’ e usa il tempo futuro per realizzare i processi amministrativi di smaterializzazione.

Un futuro lontano o prossimo?

No. Domani, dal prossimo settembre. Come?

Si stanziano 10 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2015 (in media poco più di mille euro per istituzione scolastica) per le attività di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi e … op-là, la smaterializzazione è fatta, in pochi mesi. Facile, no?

Che bisogno c’è, quindi, di tanti assistenti amministrativi?

Ci pensa subito la legge di stabilità: dal prossimo settembre ci saranno 2.020 posti in meno e, a decorrere dal 2015/16, una riduzione di spesa di 50,7 milioni di euro.

A mano a mano? Perché? Basta la parola. 

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