Secondo i dati definitivi rilevati alla chiusura delle iscrizioni il 28 febbraio e pubblicati dal Ministero dell’istruzione il numero delle domande definitivamente trasmesse e perfezionate nelle scuole statali sono state 1.550.794, pari al 98,9% di quelle attese.

Stando ai numeri forniti, mancherebbero dunque all’appello, come recita il comunicato stampa ministeriale, 6.807 domande. Ma utilizzando correttamente gli stessi dati forniti da ministero, mancherebbero invece all’appello almeno 37 mila alunni, di cui quasi 31 mila delle superiori. Perché questa differenza non da poco?

Il ministero ha messo insieme gli alunni ancora mancanti della scuola primaria (6.499) e quelli della scuola secondaria di II grado (30.784) con quelli, risultati oltre il previsto, nella secondaria di I grado. Quelli effettivamente mancanti in base ai dati attesi dovrebbero essere pari a 37.283 alunni (somma dei mancanti della primaria e delle superiori), dai quali non possono essere sottratti gli alunni iscritti alla secondaria di I grado risultati in eccedenza (19.427) rispetto a quelli attesi.

Ma quei 30.784 mancanti nelle iscrizioni delle superiori sono reali: 544.346 erano attesi e 513.562 sono stati iscritti; altrettanto reali sono i 6.499 alunni mancanti nella primaria: 520.371 erano quelli attesi e 513.872 sono quelli risultati iscritti.

Sarà necessario recuperare il più presto possibile quei quasi 31mila non iscritti in prima superiore, prima che vadano ad ingrossare il numero, già di per sé preoccupante, della dispersione scolastica.

L’anagrafe degli alunni, la preziosa risorsa costruita dal ministero (ufficio statistica in particolare) in questi anni può aiutare a ritrovare i 31 mila “dispersi”. Subito, prima che spariscano definitivamente.