Tuttoscuola: Scuola digitale

Iscrizioni on line nella realtà virtuale

Non sappiamo esattamente cosa stia succedendo al ministero dell’istruzione in questi giorni di iscrizioni on line, ma possiamo immaginare che l’ordine del ministro di realizzare a tutti i costi l’obiettivo della totale smaterializzazione delle procedure stia creando un po’ d’affanno, mettendo a dura prova capacità e nervi dei funzionari e dei tecnici.

Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo ancora: condividiamo questa riforma del digitale. Ma siamo convinti, ancora più di prima e alla luce di quanto emerso nella prima settimana di avvio della nuova procedura di iscrizione on line, che una gradualità di avvio della riforma, ad esempio soltanto per un ordine di scuola o per alcune realtà territoriali prescelte, avrebbe consentito di tarare meglio il sistema e di fronteggiare adeguatamente i mille particolari emergenti (alunni clandestini, genitori separati, ecc.).

Sembrano risolti i problemi di tenuta degli accessi, grazie al potenziamento del sistema, mentre l’applicativo (un prodotto di buon livello), sottoposto alla prova del fuoco, fa emergere, com’era prevedibile, qualche imperfezione, rimediabile (si spera) in breve tempo.

I problemi reali ora sono sul territorio, nelle scuole e tra i genitori.

Forse qualcuno dovrebbe spiegare al ministro Profumo, entusiasta della sua riforma del digitale a tutti i costi, che la scuola reale (ben diversa dalla scuola virtuale) ha bisogno di tempi e di condizioni credibili per realizzare una simile innovazione procedurale.

Qualcuno aveva stimato in circa 300 mila (circa il 18% del 1,7 milione di alunni da iscrivere) le famiglie prive di strumentazione informatica necessaria per l’iscrizione on line; le statistiche ufficiali dicono che almeno la metà degli italiani non possiede un PC. Qualunque sia quel numero, il ministro sembra averlo minimizzato, risolvendo quel gap con un ‘ci pensino le scuole’.

Manca esattamente un mese al termine delle iscrizioni e temiamo che il peggio debba ancora arrivare. Ci auguriamo, per le famiglie e per le scuole, di essere smentiti. 

 

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