Tuttoscuola: Scuola digitale

Internet, il sussidiario e il futuro (prossimo) della scuola

Il noto filosofo Karl Popper parlò qualche anno fa, poco prima di morire, degli effetti negativi della televisione sulla formazione dei giovani. La TV, disse, è una “cattiva maestra”, con le sue immagini di violenza, la visione distorta della realtà, le banalità, i messaggi ultrasemplificati legati alle esigenze della pubblicità. Chissà che cosa avrebbe detto di programmi come il “Grande Fratello”.
Ora un altro grande vecchio, il novantenne Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria infantile italiana, scende in campo contro il nuovo “lupo cattivo”, che a suo giudizio ha ora la fattezze di Internet, ancora più pericoloso della TV perché più di essa desocializza i giovani, li isola in un rapporto biunivoco che crea “solitudine on line” e dipendenza da un mondo seducente ma artificiale e spesso falso, fuorviante, diseducativo. L’uso della TV, dice Bollea, può essere in qualche modo governato da genitori intelligenti, che la vedono insieme ai figli, e la discutono con loro. Più difficile è intervenire nel rapporto tra i giovani e Internet, anche perché i genitori ne sono quasi sempre esclusi per motivi culturali e generazionali. Ma anche in questo caso l’unica via d’uscita sta in una maggiore intensità, ricchezza e interattività del rapporto genitori-figli.
Grande fiducia sull’uso didattico di Internet sembrano invece nutrire altri esperti, come il consigliere del ministro Moratti Rosario Drago, che intervistato dal “Corriere della sera” è giunto a teorizzarne l’impiego a scuola in alternativa al tradizionale “sussidiario”, ancorato ad un impianto disciplinarista che mal si concilia con l’ottica interdisciplinare della riforma. Certo, ci vorrà tempo, e bisognerà sensibilizzare i genitori. Anzi, dice Drago, “prima ancora che ai bambini Internet andrà insegnato alle mamme, perché affianchino l’insegnante nel processo di apprendimento”.
Chissà che cosa pensano di questa idea le mamme e gli insegnanti, e che cosa in concreto succederà a settembre. Chi sembra saperlo è il senatore Giuseppe Valditara, disciplinarista convinto – e soprattutto responsabile scuola di AN – che, prendendo le difese del sussidiario, se l’è presa nei giorni scorsi con “l’invadente astrattezza dei pedagogisti”.

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