Tuttoscuola: Scuola digitale

Il futuro della scuola. Ripetizioni on-line? Vade retro…

Un computer al posto del professore? Giammai, sembra essere la risposta che mette d’accordo insegnanti, presidi e studenti.
E’ bastato che l’INDIRE annunciasse sul proprio sito l’avvio da gennaio 2005 di un programma on-line rivolto agli studenti del biennio delle scuole secondarie superiori per il recupero di debiti formativi in matematica, fisica e inglese (www.indire.it/puntoedustudenti/infostudenti.htm) per scatenare una bufera di proteste e resistenze.
L’ANP, attraverso una dichiarazione del suo presidente, Giorgio Rembado, ha paventato ulteriori carichi di lavoro per i dirigenti scolastici; i sindacati degli insegnanti sono preoccupati per il fatto che per funzionare correttamente questi corsi on-line avranno bisogno di tutor, insomma di figure professionali specializzate, con i conseguenti problemi che già stanno creando forti contrasti nelle scuole del primo ciclo; gli studenti, almeno quelli dell’UDS (Unione degli studenti), denunciano il fatto che dietro un’apparente razionalizzazione dei costi si cela “l’ultimo bislacco tentativo di mascherare la totale incapacità del governo ad affrontate con realismo i problemi che assillano la nostra scuola, a partire dalla dispersione scolastica“.
Insomma, con motivazioni diverse e diversi gradi di resistenza (l’ANP è disponibile a sperimentare “sistemi integrati” che non facciano venire meno il rapporto personale e diretto tra docenti e allievi), l’iniziativa dell’INDIRE è vista con forte sospetto, se non con aperta ostilità. Senza considerare che appaiono in ogni caso indispensabili una seria verifica e una puntuale riflessione sugli aspetti tecnico-scientifici.
Può darsi che il vasto schieramento dei critici esprima serie preoccupazioni, soprattutto sul terreno psico-pedagogico, ma bisogna altrettanto guardarsi da un riflesso di tipo conservatore, dal timore del nuovo, dell’avvento di tecnologie educative che modifichino in profondità i rapporti personali e di gruppo. Insomma appare opportuno salvaguardare i capisaldi dei modelli tradizionali, ma aprendosi al contempo alla nuova frontiera dei sistemi di apprendimento e insegnamento.

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