Il Tar del Lazio ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale il 6 ottobre scorso ha accolto il ricorso del raggruppamento dell’EDS contro l’aggiudicazione del servizio informativo dell’istruzione al raggruppamento guidato da IBM.
La sentenza motiva l’annullamento del provvedimento di aggiudicazione (n. 655 del 13.2.2003 del Direttore generale del Servizio per l’automazione informatica e l’innovazione tecnologica del MIUR) con una serie di censure, la più importante delle quali – decisiva per il giudizio finale – è la mancanza di requisiti di ammissione alla gara di una delle società costituenti il raggruppamento guidato dal IBM. La società Metropolis è risultata infatti priva della prescritta certificazione ISO 9001 e di altri requisiti societari per la partecipazione alla gara. Tali requisiti complessivi erano condizione sine qua non di ammissibilità, a pena di esclusione.
Altre censure, accolte dal Tar, hanno riguardato la irregolarità di dichiarazioni delle società del raggruppamento IBM, in quanto incomplete e non rilasciate dai rispettivi presidenti.
Il Tar, per quanto riguarda l’operato di valutazione della Commissione giudicatrice, ne ritiene complessivamente legittima l’attività, ferma restando ovviamente l’inammissibilità del raggruppamento IBM all’offerta. Il Tar ha respinto invece il ricorso incidentale di IBM.
Al raggruppamento IBM, illegittimamente ammesso alla gara ma risultato vincitore, erano stati attribuiti punti 89,25; al raggruppamento EDS, risultato secondo, erano stati attribuiti punti 77,71.
L’annullamento dell’aggiudicazione cancella la posizione del vincitore dalla prima posizione e, teoricamente, determina il subentro al primo posto di EDS.
Ma vista la ragguardevole cifra in palio di 339.789.715 euro, pari a circa 658 miliardi di vecchie lire, si può essere sicuri che la storia IBM-EDS non finirà qui, con rischio di pesanti disagi sul servizio. Proprio ciò di cui ora non c’è bisogno (ed è un peccato se la capacità di innovazione di prodotti e servizi risulta compromessa, non tanto dalla scarsità di risorse ma da comportamenti amministrativi incerti).