Tuttoscuola: Scuola digitale

Costituente della scuola: sfida, risorsa, utopia o flop?

Il giornalista Corrado Zunino di Repubblica, nel corso dell’intervista al ministro dell’istruzione in cui Maria Chiara Carrozza ha annunciato per la Costituente della scuola un referendum sul web, ha chiesto se “si rischia di scrivere il più grande libro dei sogni mai scritto”.

Il ministro ha confessato che vuol capire quale scuola vuole il nostro paese. “Da ministro ho le mie idee, ma se non capisco quelle del paese non posso elaborare l’ultima riforma della riforma della riforma. Vorrei fare insieme agli italiani la grande e giusta riforma della scuola italiana”.

Si tratta indubbiamente di un atteggiamento fortemente democratico, ma molto rischioso. Tra i primi commenti vi è chi, ad esempio, evidenzia che “i processi vanno pilotati da chi ha la capacità e gli strumenti per farlo e non attraverso forme discutibili di democrazia diretta”.

Un docente considera lodevole l’iniziativa. Brava, ma “prima ci metta in condizione di compiere il nostro lavoro in modo decoroso”.

Diversi commenti entrano già nel merito di alcuni problemi, senza attendere le tematiche che saranno individuate dal Miur, ma c’è anche chi considera questo referendum, faraonico e poco gestibile, come un alibi per nascondere una totale mancanza di idee. C’è chi condivide e spera in tempi brevi, ma ricorda che spetta al ministro proporre le leggi, perché è il suo ruolo.

Un primo risultato il ministro l’ha già ottenuto: il solo annuncio della Costituente ha richiamato subito l’attenzione del web.

Per i prossimi mesi, soprattutto se verrà data notizia (e trasparenza) agli interventi che affluiranno al Miur, si può essere certi che il referendum farà parlare di scuola milioni di italiani.

Se dal dibattito usciranno anche proposte riformatrici condivise, tanto meglio. E se le proposte avranno gambe per camminare, Carrozza avrà fatto centro con quel suo pizzico di follia referendaria. 

 

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