Ma i dubbi a questo punto si moltiplicano e la sfiducia sull’esattezza dei dati aumenta. Non risultano rispettate, ad esempio, le percentuali dei trasferimenti e dei passaggi (50% per i trasferimenti e i passaggi, 50% per le immissioni in ruolo); risultano effettuati trasferimenti su classi di concorso in esubero, risultano effettuati movimenti in uscita per classi di concorso non toccate dalla soprannumerarietà (es. sostegno nella scuola media). Sono solo alcuni degli errori che concorrerebbero ad alterare il quadro delle condizioni di base.
Vi sarebbero difficoltà di natura tecnica anche per l’aggiornamento delle graduatorie permanenti.
Problemi di software. Le complessità non deriverebbero tanto da questioni giuridiche né amministrative ma dal programma informatico che per anomalie di progettazione e di realizzazione non riconoscerebbe i modelli delle “fattispecie”. Qualcuno al Miur sussurra, neanche tanto sottovoce, che i prodotti non sarebbero affidabili per la scarsa conoscenza della complessa normativa da parte degli esperti informatici che non avrebbero avuto nemmeno la possibilità, a differenza del passato, di confrontarsi con professionalità consolidate dell’Amministrazione.