Tuttoscuola: Scuola digitale

Compiti a casa/3. Profumo: limitare i compiti, essere più ‘smart’ dei ragazzi

Sulla questione dei compiti a casa è intervenuto anche il ministro dell’istruzione Francesco Profumo, secondo il quale sarebbe opportuno limitare “i compiti di tipo tradizionale: le forme di partecipazione degli studenti sono diverse, si possono dare stimoli senza che siano propriamente compiti”, dal momento che “oggi nella scuola i nostri ragazzi imparano solo una parte delle loro competenze: molti sono input che vengono da altre sorgenti”, come ha dichiarato in un’intervista a SkyTg24.

Il ministro ha poi approfondito il proprio pensiero durante la visita a due scuole modello di Ancona, il plesso “Gabbianella” (materna e asilo-nido) e la secondaria di primo grado “Buonarroti” nei quartieri nuovi della città: “Una parte di compiti ci vuole – ha detto – perché il fatto di essere impegnati direttamente rende i ragazzi responsabili e li aiuta a maturare”. Per la parte restante ci vorrebbero “delle attività un po’ più libere, con una base logica forte, con capacità di sintesi e di analisi, magari lavorando insieme”. Secondo il ministro, “la struttura della scuola è cambiata”, oggi i ragazzi ricevono molti stimoli anche dall’ambiente extrascolastico, e quindi “deve cambiare la struttura dei compiti e delle lezioni”. E del resto – ha aggiunto sorridendo, secondo una cronaca dell’Ansa – “se oggi si da’ una versione di greco o latino, mi racconta mia moglie che è insegnante, quasi sempre la traduzione si trova su internet. C’è anche un sito specializzato, basta inserire tre parole… Insomma, dobbiamo essere più ‘smart’ dei ragazzi”.

La ricetta di Profumo prevede una maggiore possibilità per i ragazzi di cooperare intorno ad un progetto, magari con l’uso dei loro linguaggi e delle nuove tecnologie: “un po’ più di complessità, un po’ più di connettività, lavoro da fare in parte insieme, in parte ognuno a casa sua, anche con orari più flessibili”.

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