Tuttoscuola: Scuola digitale

Cellulari accesi in classe? A New York si può, tra le polemiche

A New York, città sempre piena di sorprese, succede che l’attuale sindaco Bill De Blasio, democratico considerato progressista, rimuova il drastico divieto di usare i telefoni cellulari in classe impartito a suo tempo dall’ex sindaco repubblicano (poi indipendente) Michael Bloomberg, che era stato apprezzato per questa sua decisione dagli insegnanti, preoccupati per l’abuso che dei cellulari facevano gli alunni, soprattutto quelli più problematici.

La motivazione data dalla nuova responsabile (Chancellor) delle scuole di New York, Carmen Farina, è probabilmente legata a una mezza promessa che aveva fatto lo stesso De Blasio, in campagna elettorale, di venire incontro alla richiesta delle famiglie di poter mantenere i contatti con i figli anche in orario di lezione. Molti capi di istituto e insegnanti hanno protestato per le conseguenze che la decisione potrebbe comportare (distrazione, copiature, uso improprio degli smartphone per fare riprese da immettere poi nei social network), ma la Farina ha tirato diritto: il 2 marzo il divieto sarà rimosso.

Un altro provvedimento è stato annunciato dalla dinamica e decisionista Farina: i test standardizzati, che avevano avuto un ruolo decisivo nell’era Bloomberg (gli smartphone erano stati vietati anche per evitare le copiature durante le prove), e che avevano spesso determinato fallimenti e bocciature, saranno ridimensionati (de-emphasized) in favore di metodi valutativi che utilizzino altri elementi di cui gli insegnanti potranno tener conto affiancando al secco responso numerico dei test un portfolio valutativo personalizzato.  

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