
Il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza cerca di sfuggire agli orizzonti ristretti entro cui sarebbe confinata rimanendo nelle stanze del Miur, con una conoscenza puntuale delle questioni del sistema scuola, alimentata dal confronto con situazioni reali. Una conoscenza “certificata” in prima persona da usare come mattone per costruire le politiche formative del sistema educativo. In questa prospettiva si colloca la visita effettuata lo scorso 7 ottobre presso il Liceo “Lussana” di Bergamo, istituto di eccellenza nell’utilizzo della tecnologia nell’insegnamento, i cui esiti hanno costruito gli elementi costitutivi del Centro Studi Impara Digitale, associazione senza fini di lucro avente come scopo, tra l’altro, lo sviluppo di iniziative di formazione per il personale docente relative alle didattiche per la scuola digitale.
L’incontro con la classe della prof.ssa Dianora Bardi ha offerto al ministro la possibilità di incontrare e dialogare con gli studenti e i docenti promotori della metodologia innovativa, che sta ponendo le basi della scuola digitale del futuro. La Carrozza ha avuto anche un articolato confronto con il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia Francesco de Sanctis e con la dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo Patrizia Graziani sul livello di attuazione del progetto Generazione Web Lombardia e delle misure di accompagnamento dei progetti di sperimentazioni digitali già attive.
“La visita del ministro Carrozza – sottolinea a Tuttoscuola il direttore generale Francesco de Sanctis – rappresenta un riconoscimento del fatto che la Lombardia è un vivaio di innovazione molto avanzato nell’utilizzo della tecnologia come strumento per la trasformazione della didattica”. “E’ uno stimolo – incalza la dott.ssa Patrizia Graziani – a proseguire in questa direzione che pone il modello di scuola digitale di Bergamo al centro dell’attenzione del sistema scuola nazionale per poterlo allargare ad altre realtà”
Il ministro Carrozza nel suo intervento ha sottolineato, tra l’altro, che “il mondo cambia sempre più in fretta e le nuove tecnologie hanno portato cambiamenti e possibilità impensabili fino a qualche anno fa, cambia il modo di scrivere e di leggere quindi deve cambiare anche la didattica, il nostro modo di insegnare”. Dare concretezza a questo scenario è un compito difficile senza una chiamata in causa, un confronto un coinvolgimento dei potenziali soggetti dell’auspicato sviluppo.
In questa prospettiva va inquadrato l’incontro, in programma il prossimo 28 Ottobre, del Consigliere del Ministro per le politiche sull’innovazione con i rappresentanti del Centro Studi Impara Digitale.
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