L’allarme è stato lanciato dalla baronessa Susan Greenfield, neuroscienziato e direttore dell’Institut for the Future of the Mind dell’Università di Oxford, oltreché lord a vita per meriti scientifici.
In una recente audizione, lo scorso 20 aprile, proprio davanti alla Camera dei pari, la scienziata inglese ha sollecitato un approfondito studio sugli effetti che le nuove tecnologie stanno avendo sul cervello delle nuove generazioni le quali, in base ad una indagine effettuata sempre in Inghilterra trascorrono in media 6 ore e mezza al giorno utilizzando media elettronici.
Secondo la prof.ssa Greenfield è probabile che l’incremento di iperattività di bambini e adolescenti possa attribuirsi ad una sovraesposizione incontrollata alle tecnologie dell’informazione. Dopo gli entusiasmi dei neofiti della prima ora un po’ di cautela non farebbe affatto male.
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