Secondo i dati che emergono dalle rilevazioni delle dotazioni multimediali per la didattica condotte dall’Osservatorio tecnologico del Miur, al 31 agosto 2012, le aule scolastiche connesse sono oltre il 54%, mentre circa l’82% possiede una connessione ad internet.

In alcune Regioni le politiche di infrastrutturazione tecnologica delle scuole stanno evolvendo da intervento a livello d’istituto ad interventi a livello di classe, il che facilita la crescita d’uso delle tecnologie nella didattica in classe.

“Il Governo – osserva il ministro Maria Chiara Carrozza – punta prioritariamente a ridurre il digital divide. Garantire a tutti gli studenti l’accesso a internet significa ridurre le differenze sociali e territoriali”.

Lo afferma certamente nella consapevolezza che la previsione di cui al decreto legge 104/2013 di 5 milioni di euro per l’esercizio 2013 e di 10 milioni per quello successivo non sia da sola sufficiente a generalizzare la diffusione dell’infrastruttura tecnologica.

Il perseguimento dell’obiettivo dell’Agenda digitale per il settore scuola impone la complementarità delle strategie nazionali e regionali, ma le tematiche “coperte” dalle politiche territoriali sono molte diversificate (connettività, dotazione tecnologica delle scuole, formazione docenti, sostegno alla spesa scolastica della famiglia in nuove tecnologie, etc).

L’integrazione specialmente per la diffusione dell’infrastruttura digitale (reti di larga banda, cloud, consolidamento e razionalizzazione dell’infrastruttura tecnologica) presso le istituzioni scolastiche è la condizione per contrastare il rischio di investire risorse in mille rivoli senza produrre effetti strutturali.

Il cammino sarà necessariamente faticoso, ma è decisivo avviarlo fuori della zona d’ombra in cui vivacchia oggi il rapporto Stato-Regioni per recuperare competitività al sistema educativo. Non crediamo che sia così difficile ripartire da qui anche in considerazione della critica situazione finanziaria in cui versa il Paese e conseguentemente la scuola.