Tuttoscuola: Scuola digitale

Tablet School 3: Ottocento ragazzi a lezione alla scuola digitale del futuro

L’innovazione tecnologica non è una questione della singola istituzione scolastica o del singolo docente, ma una scommessa impegnativa del Governo e non priva di effetti. Che saranno virtuosi e a beneficio di tutti se sarà vinta, ma saranno dannosi se, per disimpegno, inefficienza o incapacità politica, il Governo dovesse affievolire la voglia di cambiamento.

Quanto è successo in occasione di Tablet School, terzo meeting nazionale degli studenti – organizzato dal Centro Studi Impara Digitale, lo scorso 15 novembre a Milano – testimonia, sulla base delle diverse sperimentazioni ed esperienze, la voglia di cambiamento che anima scuola, studenti e docenti. Nelle aule dell’Istituto Leone XIII ottocento tra studenti, genitori e insegnanti giunti da tutta Italia, hanno potuto andare a lezione alla scuola digitale del futuro. Dalla professoressa che scende dalla cattedra e si mette a fare lezioni di italiano eliminando banchi e sedie e trasformando la classe in un laboratorio di ricerca, al professore che verifica la preparazione con gli studenti spiegando la lezione che hanno già approfondito a casa prima di farlo in classe. Nella classe a fianco ci sono i bambini che fanno “coding”, imparando il linguaggio informatico della programmazione attraverso il gioco, mentre in un’altra aula i più grandi creano gli oggetti che devono osservare e studiare con la stampante 3D.

Le opportunità offerte dalla tecnologia non sono nulla se non vengono colte – ha commentato Luca De Biase, presidente di ImparaDigitale – Quello che conta è il risultato didattico. E questo dipende in primo luogo dalla conoscenza, dalla competenza, dalla passione, dalla dedizione e dalla visione di quelle centinaia di docenti che stanno andando avanti nel percorso per la creazione di una scuola adatta alla contemporaneità”.

Oggi, con Tablet School abbiamo avviato un percorso che punta sul dialogo e, laddove possibile, sull’integrazione in una visione sistemica che veda come struttura generale la didattica per competenze – incalza il vicepresidente di ImparaDigitale Dianora Bardi. “Una sfida che parte dal basso, ma non potrebbe essere altrimenti: ognuno deve fare i conti con i propri ragazzi, con le proprie realtà scolastiche, con le regole che la scuola impone. Sono sicura che dal dibattito, dalla condivisione e della collaborazione potremo creare un vero modello di scuola innovativa”.

In bocca al lupo!

Forgot Password