
L’avvio del corrente anno scolastico è nato sotto il segno delle iscrizioni on line, registri elettronici, rilevazione automatica delle presenze, nuove tecnologie per consolidare il processo di sperimentazione di un nuovo ambiente di apprendimento, per contenere i tempi di svolgimento del concorso di reclutamento dei docenti in corso di espletamento, ma anche per elevare il livello di trasparenza dell’azione di gestione amministrativa delle procedure, per ridurre i costi del servizio scolastico.
Il processo si consolida nel solco della continuità del quadriennio precedente, con la pubblicazione degli avvisi regionali attuativi della nuova edizione del Piano Nazionale Scuola Digitale che prevedono la partecipazione delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Per realizzare questo obiettivo il Miur ha disposto un finanziamento di 20 milioni di euro e le Regioni si sono impegnate a cofinanziare le iniziative.
Le azioni previste dal piano sono tre. Per l’azione cl@ssi 2.0, ciascun istituto può candidare una classe, per quella Scuol@2.0, che costituisce la vera scommessa, possono candidarsi reti di scuole costituite da tre istituzioni di secondo grado di ordine diverso. Le candidature devono essere inoltrate (la scadenza è fissata al prossimo 26 febbraio) dal dirigente scolastico della scuola interessata esclusivamente on line. Dopo la fase di iscrizione, inizierà quella di valutazione a carico della commissione di valutazione regionale, e la relativa graduatoria (non ci sono per ora termini prestabiliti) verrà inviata al Miur che provvederà ad accreditare i fondi direttamente alle scuole che potranno effettuare l’acquisto delle attrezzature e dei servizi funzionali all’attuazione di ogni specifica parte del piano approvato, ricorrendo al Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).
Il “Piano per la Scuola Digitale” può concorrere a ridisegnare il profilo del sistema scolastico, di cui ha bisogno per prepararsi al meglio per le sfide non del futuro ma del domani, a condizione che sia messa in atto una strategia che non si limiti alla diffusione di tecnologia, all’efficientamento, ma pensi ai contenuti che vengono proposti agli studenti, alle metodologie didattiche.
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