
A stretto giro poi, una nota del Ministero ha chiarito che la cessazione dei contratti è dovuta all’intento di risparmiare su contratti oggi ritenuti onerosi: “Nessuna marcia indietro sul Piano Scuola Digitale, né tantomeno sulle connessioni internet di cui dotare le scuole. Obiettivo della circolare del Ministero dello scorso 20 settembre, a cui hanno fatto riferimento le recenti notizie sul taglio della connessione internet a circa 3.800 istituti scolastici, è rivedere contratti vecchi e onerosi, e dare la possibilità alle scuole di dotarsi, autonomamente, di connessioni nuove e meno care. Anche grazie alle risorse per la gestione ordinaria degli istituti che, come comunicato di recente, sono state aumentate del 33%, passando da 200 a 240 milioni di euro”.
Contemporaneamente la nota annuncia che la contrattualizzazione delle connessioni deve passare alle scuole: “La circolare del Miur (…) segue le recenti modifiche alla normativa introdotte dal Decreto legge n. 95 del 2012, secondo cui una serie di fondi gestiti in precedenza dal Ministero deve essere attribuita direttamente alle scuole, garantendo agli istituti maggiore autonomia e soprattutto maggiore flessibilità di spesa. Un meccanismo che, insieme all’aumento dei fondi di funzionamento e alla possibilità di rivolgersi autonomamente al mercato, potrà garantire condizioni più vantaggiose di quelle assicurate da una convenzione ormai datata”. Le scuole, quindi, spiega il Miur, “potranno continuare a dotarsi di una connessione internet, scegliendo operatori e offerte che preferiscono, in ogni caso risparmiando sulle spese sostenute per il servizio. In questo modo potranno gestire meglio i fondi a disposizione e far fronte alle diverse esigenze per il lavoro di tutti i giorni. Il fondo di funzionamento degli istituti comunque sarà opportunamente incrementato nel caso di istituti che, per motivi tecnici (digital divide), necessitano di connessioni più costose attraverso, ad esempio, collegamenti satellitari”.
Cosa si deduce da tutto ciò? In tema di digitalizzazione della scuola (ma anche di tutti gli altri settori della Pubblica Amministrazione), la tentazione della politica dell’annuncio è facile: tutti sono a favore della digitalizzazione dei servizi e dei supporti, didattici e di segreteria. Anche se va chiarito che la digitalizzazione non può significare l’abolizione drastica di tutto il cartaceo, altrimenti si trasformerebbe in una penalizzazione e non in un aumento dell’efficienza e dell’efficacia.
Al di là degli annunci, ci si aspetta che le scuole cablate, e con servizi amministrativi e di supporto alla didattica, nel 2013 siano considerevolmente maggiori che nel 2012. Ci si aspettano dati, consistenti nella distribuzione per ordine di scuola e per aree geografiche, dal Ministero che verrà, su questo miglioramento. Su questo, e solo su questo, potrà essere espressa una valutazione concreta e motivata. Il resto sono, appunto, annunci.
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