
I diversi attori coinvolti nel mondo scolastico hanno maggiore familiarità con il computer e le nuove tecnologie: sia gli insegnanti che i genitori di figli minorenni sono più digitalizzati della media della popolazione, 7 insegnanti su 10 e 6 genitori su 10 usano internet almeno una volta la settimana, rileva l’Ipsos, contro una media nazionale del 49%. La scuola è, quindi, ‘terreno fertile’ per la diffusione dell’informatica, eppure il 30% degli istituti non mette ancora a disposizione internet, pur avendo un proprio sito (nel 90% dei casi), per ragioni economiche o tecniche.
È “molto diffuso” sia tra studenti che tra insegnanti – spiega l’istituto di ricerca che ha svolto un sondaggio telefonico per conto del Partito Democratico in occasione della Conferenza nazionale per la scuola dei nativi digitali – l’utilizzo di computer e internet a casa per attività legate alla scuola: 8 insegnanti su 10 fanno ricerche e preparano le lezioni; anche gli studenti cercano materiale (79%), fanno i compiti al pc almeno una volta alla settimana (58%) e il 40% visita forum e siti di studenti.
Sia per i docenti che per gli alunni (nel 97% dei casi), l’uso delle nuove tecnologie nella didattica è ciò che rende la lezione più divertente, per gli studenti poi la lezione è più interessante e chiara (92%).
Nonostante le buone premesse, sembra esserci scetticismo sull’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola, dovuto alla convinzione che la carenza di fondi renderà vani i buoni propositi (lo crede il 61% degli insegnanti e il 59% dei genitori), pur ritenendo che chi non sa usare il computer avrà uno svantaggio per il futuro.
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