Tuttoscuola: Scuola digitale

800 milioni alla scuola anziché alla banda larga

A settembre 2011 si è conclusa con successo l’asta pubblica per l’assegnazione delle licenze 4G per la telefonia mobile cellulare, con l’aggiudicazione a Tim, Vodafone, Wind e H3g.

Dall’asta lo Stato incasserà un gettito di 3,9 miliardi di euro contro i 2,4 inizialmente previsti con una eccedenza di quasi 1,6 miliardi.

Il 50 dell’eccedenza, pari a circa 800 milioni avrebbe dovuto servire per investimenti a favore della banda larga, ma…

Ma le cose andranno diversamente, con soddisfazione del mondo della scuola.

Infatti nella bozza della legge di stabilità in esame al Consiglio dei Ministri, gli 800 milioni sono allocati invece non al ministero dello sviluppo economico (ministro Paolo Romani), bensì al ministero dell’Economia e dunque al ministro Tremonti.

Rispetto al testo originale, infatti, le “eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima” (cioè 1,6 miliardi) sono destinate per il 50% al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e per il restante 50% a interventi “urgenti e indifferibili” per il settore dell’istruzione e per attività connesse a eventi celebrativi.

Così, le discussioni che già erano in corso, se fosse meglio destinare gli 800 milioni alla digitalizzazione dei distretti industriali, alla banda ultralarga o ad altri progetti su scala nazionale, restano lettera morta.

Tra investimenti strategici per lo sviluppo e investimenti per la formazione dei giovani questa volta il Governo ha optato per l’istruzione. C’è solo da sperare che risorse così preziose non si disperdano a pioggia senza avere ricadute sull’efficienza del servizio.

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