Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Vita di un’insegnante di sostegno: al GLHO sola con i genitori. Non voglio gestire la rabbia

#tunonceri #glho

Caro Diario,

sarò polemica, molto polemica e sono talmente fuori di senno che userò il “tu” tipico della comunicazione aggressiva. Devi saperlo che in questa pagina, io punterò il dito e trascurerò qualunque regola che faccia parte della comunicazione assertiva.

Gordon dice: “Né con le buone, né con le cattive”, Goleman ti insegna a gestire le emozioni, la rabbia soprattutto, ma io francamente oggi me ne sbatto. Me ne frego come hai fatto tu quando non ti sei presentato/a al GLHO di uno dei tuoi alunni. Non lo ricordavi vero? Ah no – pardon – hai superato le 40 ore funzionali. 

Tu non c’eri al GLHO eppure tra i corridoi millanti la tua esperienza quarantennale nel mondo della scuola. L’hai mai letta la normativa? Tu la legge la conosci? Tu lo sai che le cose dal 1971 sono parecchio cambiate? 

Dei provvedimenti che il Dirigente prenderà nei tuoi confronti per la tua assenza io non me ne curo. Penso solo alla tua assenza. Punto il dito sì, lo punto contro di te che fai corsi sulla didattica inclusiva e l’apprendimento cooperativo e non ti segni sull’agenda, dimentichi, trascuri uno dei tuoi alunni. 

Tu non c’eri. Tu non c’eri al GLHO però in classe parli di Don Milani e dell’I Care. L’idea mi fa rabbrividire. Spero di non incontrarti oggi nel corridoio. Le mie parole sarebbero fuoco, il mio linguaggio non verbale lama. Ognuno per la propria strada. Lontani. 

Francamente del tuo “Scusami non ho potuto esserci oggi” io non ci faccio niente. Dillo alla famiglia che non ti è stato possibile, dillo a loro. Guardali negli occhi e dì loro che non hai potuto. Non è a me che devi dare delle spiegazioni. Ti ricordo che non è mio figlio. 

Tu non c’eri al GLHO eppure in classe parli di gentilezza, accoglienza, rispetto. Tu parli di rispetto. Tu parli, infatti. Ti senti tra i giusti perché diffondi un verbo, ma quel verbo che non è il tuo. 

Io oggi vorrei avere un drago da usare e Luca gioca. Io vorrei avere un drago da usare e Luca batte le mani e saltella. Io vorrei avere un drago da usare e Luca mi guarda…

Si alza…

Mi prende per mano…

E sorride…

Tu al GLHO non c’eri e sai cosa ti sei perso/a? Tutto questo.

Sara

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