Videosorveglianza nelle scuole sì, ma con limiti precisi per la privacy

Il Garante per la Protezione dei dati personali tratta, nella newsletter odierna indirizzata dall’ente agli iscritti, un interessante caso riguardante il trattamento dei dati personali nella scuola, destinato come di consueto per le decisioni del Garante, a fare giurisprudenza. Vediamo i fatti.

Ci troviamo a Verona, dove, nell’ambito di un progetto denominato “Scuole sicure”, messo a punto dalla provincia della città veneta, si decide di installare un impianto di videosorveglianza, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza del patrimonio scolastico e di dissuadere da atti di vandalismo e teppismo.

L’impianto – racconta il Garante – prevede l’installazione di sei telecamere in aree perimetrali esterne. Le telecamere, non inquadrano dettagli dei volti delle persone, sono segnalate da appositi cartelli, posizionati nelle vicinanze dei luoghi ripresi ed entrano in funzione solo in orari in cui le strutture scolastiche non sono presidiate da personale in servizio (dalle 22,30 alle 6,30). Le immagini, non visualizzate in tempo reale, vengono conservate in un server e cancellate dopo 72 ore. In caso di segnalazione di furti, atti di vandalismo o danneggiamenti le immagini vengono messe a disposizione di polizia e autorità giudiziaria“.

Gli organizzatori del progetto hanno richiesto al Garante il necessario parere sulla liceità dell’iniziativa, e l’Autorità guidata da Francesco Pizzetti “ha ritenuto le misure adottate, le modalità di attivazione e le caratteristiche tecniche equilibrate, in linea con i principi affermati dalle norme sulla protezione dei dati personali e conformi con quanto stabilito dal Garante nel provvedimento generale in materia di videosorveglianza“.

Il Garante però ha posto dei limiti precisi all’uso delle telecamere, “a tutela di ragazzi, docenti e personale scolastico“. Innanzitutto, ha spiegato, “le telecamere devono riprendere esclusivamente le mura esterne e funzionare solo negli orari di chiusura degli istituti“.

Le altre misure a garanzia della popolazione scolastica prescritte dall’Autorità sono: “limitazione dell’angolo di ripresa delle telecamere ai soli muri perimetrali dell’edificio, con esclusione delle aree esterne circostanti; visualizzazione delle immagini consentita solo a polizia e autorità giudiziaria; definizione, in accordo con il dirigente scolastico, degli orari di funzionamento delle telecamere in caso di attività all’interno della scuola che potrebbero iniziare e concludersi in coincidenza con l’orario di attivazione delle telecamere; adozione di misure che rendano visibili i cartelli anche di notte“.

Dato che il progetto riguarderà anche altre scuole, l’Autorità ha concluso “che, qualora le caratteristiche dei sistemi di videosorveglianza da installare corrispondano a quelle autorizzate, non sarà necessario richiedere una ulteriore verifica preliminare“.