Secondo una ricerca promossa dall’associazione “Donne e qualità della vita“, effettuata su un campione di 832 studenti delle scuole medie, uno studente su tre vorrebbe che gli insegnanti assomigliassero ai conduttori dei talk show televisivi, che le lezioni durassero al massimo 30 minuti e che fossero seguite da una specie di dibattito a più voci, senza banchi e con il docente al centro del gruppo, a dirigere la discussione.

L’esito della ricerca colpisce non tanto per le preferenze espresse da questo 33% di studenti, bensì per il fatto che ai due terzi vadano bene le lezioni tradizionali, come sembra di dover dedurre “a contrariis” dalle notizie fornite. Lo stesso si può dire per gli altri dati: se il 35% dice che gli insegnanti non sanno coinvolgere emotivamente gli allievi, questo significa che per il 65% questo problema non si pone. Anche per l’insegnamento della storia, dove l’invitante “format” televisivo di riferimento è quello di “Porta a porta” (più spazio per la storia minore, il “gossip“, l’attualità), solo il 39% ha detto di preferirlo alle lezioni tradizionali. Ma il 61% non è stato dello stesso parere. Per l’italiano, solo il 18% vorrebbe non fare solo il tema in classe, ma imparare come si scrive e si legge un articolo di giornale.

A noi sembra che i dati di questa ricerca – basata su un campione limitato – rivelino un sostanziale conservatorismo (in senso buono) degli studenti, che tutto sommato mostrano in larga maggioranza di non fidarsi della “maestra televisione“, malgrado i suoi allettamenti e la facile illusione di poter imparare divertendosi, o forse di divertirsi imparando.

Forse il modello televisivo potrebbe essere utile per l’apprendimento dell’inglese: “un faccia a faccia con le star del rock e del cinema più amate da quella fascia d’età“, suggerisce la ricerca, “con sottotitoli in italiano e talk show successivo su quanto è stato detto dall’idolo in questione“. Ma risulta che molti insegnanti questo lo facciano già. Per il resto, ci sembra che il buon senso della maggioranza degli studenti suggerisca agli insegnanti la soluzione giusta: quella di fare bene il loro mestiere, non di copiare quello dei conduttori di talk-show.