Vaccini: quelle mamme silenziose, come foglie appese a un albero quando tira vento forte…

La ministra della salute, Giulia Grillo, ha annunciato di essere in dolce attesa, e ha assicurato che quando nascerà farà vaccinare il suo bambino, o bambina. Forse ha provato in questo modo, dando l’esempio, a smentire l’impressione di aver ceduto alle pressioni dei ‘no vax’, contrari all’obbligo di vaccinazione, consentendo l’accesso dei bambini a scuola anche sulla base di una semplice autocertificazione.

Lo ha fatto con una circolare, concordata con il ministro dell’istruzione Marco Bussetti, che proroga di un anno l’autocertificazione prevista in via eccezionale solo per l’anno scolastico 2017-2018 dal decreto Lorenzin, convertito in legge nel luglio 2017 col voto contrario del M5S e della Lega, in deroga alla norma che esclude esplicitamente l’autocertificazione per i certificati medici e sanitari (art. 49 del D.P.R. 445/2000). Ora la deroga è stata prorogata di un anno, e in attesa di una già annunciata modifica legislativa del decreto Lorenzin i certificati possono essere sostituiti dalle autocertificazioni. Ma gli interrogativi sono molti e impellenti.

Chi verifica, e in che modo, che i certificati siano validi? Chi si assume la responsabilità della eventuale presenza a scuola di bambini non vaccinati? Se un bambino non vaccinabile si ammala e ha conseguenze cliniche, di chi è la responsabilità: dei genitori che hanno dichiarato il falso o della scuola che non ha saputo garantire classi sicure? Chi vince e chi perde in questa battaglia?

Le auguro di poter vaccinare suo figlio come ha dichiarato”, ha detto alla ministra Grillo la senatrice Elena Fattori, che è del M5S ma è anche mamma di Nicolò, un “bimbo fragile” che è sopravvissuto grazie alla terapia intensiva e al fatto di non aver contratto “malattie difficili”, per evitare le quali, non potendosi vaccinare, “non è andato al nido (…) perché giravano malattie che dovrebbero essere scomparse e lui non ce l’avrebbe fatta”. Il rischio che ci siano “autocertificazioni non vere” è troppo grande per una mamma che ama la sua creatura. Perciò, conclude la senatrice Fattori rivolgendo un appello alla ministra Giulia Grillo, “La prego di ricordarsi, quando darà i suoi pareri sulla legge che verrà, di tutti i bimbi fragili e delle mamme silenziose che li osservano senza fare clamore come foglie appese a un albero quando tira vento forte”. Così, con questa bella immagine che sembra trarre ispirazione dalla commedia ‘Come le foglie’ di Giuseppe Giacosa, termina l’intervento-appello di Elena Fattori, mamma a 5 Stelle: le auguriamo un esito positivo, un lieto fine come quello della commedia di Giacosa.