Vaccini: primum vivere, ma serve la legge

La querelle Lorenzin-Fedeli sull’obbligatorietà dei vaccini come prerequisito per l’accesso alle scuole troverà una rapida composizione, probabilmente già nel prossimo Consiglio dei ministri, sia per l’intervento conciliatore del premier Gentiloni sia, soprattutto, per la pressione esercitata da Matteo Renzi, tornato a guidare il Pd, interessato a sfruttare in sede politica le incertezze del Movimento 5 Stelle a proposito dell’obbligatorietà dei vaccini. Alessandro Di Battista, esponente di primo piano del Movimento, per esempio, ha dichiarato di essere favorevole alla loro gratuità più che alla loro obbligatorietà, mostrando di non sapere che la gratuità è già prevista, mentre sono note le riserve di Beppe Grillo sui medici (chiamava Veronesi “Cancronesi”) e sulle medicine.

È singolare che su questa vicenda, che ha rischiato di porre in alternativa due diritti fondamentali come quelli alla salute e all’istruzione, la tradizionale dialettica destra-sinistra sia saltata o abbia mostrato contraddizioni all’interno degli schieramenti. Per la priorità della salute, sostenuta dalla Lorenzin, esponente del Nuovo Centrodestra (ora rinominato Alternativa popolare), si è dichiarato il costituzionalista di estrema sinistra Alessandro Pace, già presidente del comitato per il no al referendum, mentre per il moderato movimento dei genitori Moige vanno respinte “le illiberali ‘coercizioni di uno Stato sanitario’” e serve piuttosto “il confronto aperto con le famiglie che devono decidere liberamente su come, dove e quando compiere le vaccinazioni, che rimangono un atto sanitario libero, come garantisce la Costituzione”.

Francesco Sinopoli, segretario della Flc-Cgil, difende la posizione assunta dalla ministra Fedeli: “Bisogna contemperare i due diritti: salute e istruzione”, ma poi aggiunge che “non è possibile lasciare alle Regioni questa materia dove in una c’è la gratuità e in un altro posto no. Serve una legislazione nazionale per tutte le scuole e più informazione ad hoc sull’importanza dei vaccini per tutta la popolazione”.

Ben visibile, in questa vicenda, è comunque l’obiettivo del segretario del Pd di mantenere alto il livello dello scontro con i Cinquestelle, utilizzando anche i loro ondeggiamenti sull’obbligatorietà dei vaccini per denunciarne l’inaffidabilità come potenziale forza di governo. Tira già aria di campagna elettorale…