Università: Germania batte Italia 26 a 7

Sembra un risultato rugbistico. In realtà è lo scarto che divide la Germania dall’Italia per quanto riguarda l’ammontare delle risorse finanziarie annuali pubbliche che i due Paesi riservano all’università: appunto 26 miliardi contro 7, come evidenzia il Rapporto 2015 sul sistema universitario italiano elaborato dalla Fondazione Res (Istituto di ricerca su economia e società in Sicilia), intitolato “Nuovi divari. Un’indagine sulle Università del Nord e del Sud”).

Non solo: tali cifre sono il dato attuale di una dinamica che nel periodo 2008-2014 ha visto in Germania l’investimento pubblico su questo settore dell’istruzione crescere del 23% mentre in Italia si riduceva del 21%. Negli anni considerati l’università ha attraversato una crisi profonda per numero sia di studenti iscritti, sia di docenti, con valori decrescenti per entrambi, in coincidenza con il calo della spesa.

I ricercatori della Res osservano che i tagli che hanno colpito l’università non si giustificano nemmeno ponendoli in relazione con la più complessiva crisi economica e finanziaria del Paese: “Anche i Paesi mediterranei più colpiti dalla crisi hanno ridotto molto meno il proprio investimento sull’istruzione superiore”, si legge nel Rapporto, ma “in Italia la riduzione della spesa e del personale universitario è stata molto maggiore che negli altri comparti dell’intervento pubblico: tra il 2008 e il 2013 i docenti universitari si riducono del 15% circa, il totale del pubblico impiego del 4%”.

La comparazione internazionale dei dati, fatta dalla Res sulla base del Public Funding Observatory della European University Association, rivela che “la contrazione del 21% in termini reali della spesa pubblica per l’università osservata in Italia tra il 2008 e il 2014 è superiore a quella di tutti gli altri Paesi europei a parte Grecia, Ungheria e Regno Unito”.

La legge di Stabilità 2016 attualmente in discussione aumenta di un miliardo lo stanziamento. È un’inversione di tendenza, ma certamente non di portata epocale.