Una sperimentazione affrettata

Anticipo a 5 anni con la riduzione della scuola dell´infanzia a due anni;

Riduzione di un anno nella scuola primaria, accorpando quarto e quinto anno;

Riduzione di un anno della scuola secondaria di primo grado, accorpando primo e secondo anno;

Riduzione di un anno della scuola secondaria di secondo grado, accorpando il primo ed il secondo anno con l’introduzione di due semestri.

Sono queste le sperimentazioni per l’abbreviazione del corso di studi, proposte all’ultima ora dal ministro Profumo; sperimentazioni che rientrano tra le possibilità previste dall’art. 11 (Iniziative finalizzate all’innovazione) del Regolamento dell’autonomia scolastica (dpr 275/1999).

L’art. 11 prevede che “Il Ministro della Pubblica Istruzione … promuove … progetti in ambito nazionale, regionale e locale, volti a esplorare possibili innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, la loro articolazione e durata”.

Tutto ok, dunque? Il ministro può promuovere progetti sperimentali, ma…

Lo stesso articolo 11 prevede che “Sui progetti esprime il proprio parere il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione”. Si tratta di un parere obbligatorio che non può essere espresso da quando il CNPI non esiste più.

Ma che si tratti di un atto unilaterale del ministro è dato dal fatto che la decisione, a quanto sembra, è arrivata come un fulmine a ciel sereno dentro lo stesso ministero e ha colto di sorpresa anche gli Uffici scolastici regionali nel cui ambito territoriale sono inserite le scuole scelte per la sperimentazione.

Sembra che gli organi collegiali delle istituzioni scolastiche interessate – due Istituti Comprensivi pugliesi che già sperimentano il “globalismo affettivo”, per la scuola dell´infanzia; per la scuola primaria e secondaria di primo grado, il Settembrini di Roma, il Pistori di Napoli, il Di Carini di Palermo, il Ciresola di Milano; per la scuola secondaria di secondo grado, l´ITC Majorana di Brindisi, l´ITC Tosi di Busto Arsizio, l´ITC Villafranca (VR) – non abbiano fatto in tempo a discutere il progetto sperimentale e a deliberarne l’adesione.