Un silenzio inspiegabile per gli stranieri analfabeti

Alcune settimane fa è stata emanata la circolare ministeriale n. 39 per le iscrizioni degli adulti in età lavorativa (15-65 anni) ai CPIA.

Tra i possibili utenti dei Centri che possono iscriversi sono previsti anche adulti stranieri interessati a conseguire il livello A2 nella competenza linguistica di italiano.

Partendo dagli esiti dell’indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), promossa dall’OCSE, che ha rilevato nel nostro Paese una preoccupante situazione di analfabetismo di base (il 5,6% della popolazione italiana si trova al di sotto del livello 1 di competenza) con una quota significativa della popolazione analfabeta costituita da adulti stranieri, la Camera dei Deputati, in sede di conversione del decreto legge 12 settembre 2013, n. 104, ha approvato l’ordine del giorno 9/1574-A/32 (proposto dalle on. Santerini e Ghizzoni) che impegnava il Governo a valutare l’opportunità di attivare percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana nei confronti di adulti stranieri dei quali sia stata accertata una situazione di analfabetismo strumentale inferiore al livello A1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue elaborato dal Consiglio d’Europa.

Ci si aspettava che nella circolare per le iscrizioni degli adulti fosse prevista una concreta risposta a quell’o.d.g. votato dalla Camera, ma degli analfabeti stranieri non c’è sostanzialmente traccia.

Un’omissione? una dimenticanza?

L’OdG esige una risposta, anche se tardiva; una risposta che aspettano migliaia di stranieri analfabeti che hanno bisogno di conseguire le strumentazioni alfabetiche di base per potere poi intraprendere i corsi per il livello A2. Non è mai troppo tardi.