Un referendum per salvare l’Enam

La proposta di Ciro Di Francia, ex-presidente dell'Ente

Sulla tormentata vicenda dell’Enam, l’Ente di assistenza dei maestri, soppresso l’anno scorso con una legge finanziaria, assorbito dall’Inpdap e ora passato in eredità alla nuova Inps, Tuttoscuola nei giorni scorsi ha fornito diverse informazioni, tra cui anche quella relativa all’iniziativa dell’Anief che ha predisposto un modello di richiesta di recesso dalla iscrizione obbligatoria da parte degli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria (sono circa 310 mila).

Sugli ulteriori sviluppi della storia infinita dell’Enam, Ciro Di Francia, già presidente e commissario ad acta dell’Ente, ha inviato alla redazione una lettera (che pubblichiamo nella nostra Tribuna) nella quale si parla dei lunghi tempi per il passaggio dall’Inpdad all’Inps (fermo restando il contributo obbligatorio degli iscritti), e si formula una proposta sulla ritenuta e sulla destinazione delle cospicue risorse. Perché – si chiede l’ex-presidente – non coinvolgere i “proprietari” dell’Enam, cioè maestri ed ex-direttori didattici in servizio o in pensione (i soli che per decenni hanno versato contributi) attraverso un referendum?   

Anche per queste motivazioni, informa Di Francia, “alcuni ex Presidenti e Segretari dei Comitati Provinciali hanno condiviso la  proposta di costituire l’ANTAM (Associazione Nazionale Tutela ed Assistenza Magistrale), per evitare ulteriori beffe alla categoria magistrale”.