Un portale dei dati: per conoscere cosa?

La legge 107/15, al comma 137, fissa chiaramente i contenuti del Portale dei dati, a cui tutti potranno accedere senza autorizzazioni preventive. Dati pubblici aperti e in chiaro, dunque, con accesso stabile e possibilità di riutilizzo.

Quali dati? Secondo quanto previsto dal medesimo comma 137, il Portale dovrebbe comprendere i dati in forma aggregata dell’Anagrafe degli studenti, i provvedimenti di incarico di docenza, i piani dell’offerta formativa, compresi quelli delle scuole paritarie.

È previsto anche che confluiscano nel Portale i dati dell’Osservatorio tecnologico, i materiali didattici e le opere autoprodotti dagli istituti scolastici e rilasciati in formato aperto.

Il Portale dovrebbe pubblicare altresì i dati, i documenti e le informazioni utili a valutare l’avanzamento didattico, tecnologico e d’innovazione del sistema scolastico.

Ma nel Portale dei dati ci dovrebbe essere dell’altro, e non di poco conto, come, ad esempio, il curriculum dello studente e il curriculum del docente.

Il curriculum dello studente ne individua il profilo associandolo a un’identità digitale e raccoglie tutti i dati utili anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra-scolastico.

Il curriculum del docente è, per il momento, quello che riguarda gli insegnanti interessati alla chiamata diretta dall’ambito alla scuola, un curriculum i cui contenuti, come si sa, sono tuttora oggetto di trattativa nella sequenza contrattuale sulla mobilità.