Un contenzioso sulle ore eccedenti

Mentre i dirigenti scolastici si preparano a mettere in pratica l’utilizzo generalizzato degli insegnanti per coprire nella scuola secondaria gli spezzoni di cattedra allettandoli con la prospettiva di una robusta integrazione della busta paga (vedi TuttoscuolaNEWS n. 66 del 9 settembre), viene un altolà proprio dal ministero dell’Istruzione, che aveva voluto quella norma delle ore eccedenti per compensare le prestazioni oltre l’orario obbligatorio di servizio.
Il MIUR, sulla base della situazione verificatasi in Piemonte che ha visto la rivendicazione di molti docenti per un calcolo più favorevole delle ore eccedenti prestate, invita tutti gli uffici regionali, e per essi le istituzioni scolastiche, a resistere a tale rivendicazione e a portare in sede di conciliazione davanti al giudice del lavoro una tesi contraria che vuole contenere gli importi delle prestazioni straordinarie degli insegnanti.
Sulla base di un’interpretazione del concetto di stipendio tabellare e di retribuzione stipendiale il MIUR tende ad escludere dal calcolo delle ore eccedenti l’importo dell’indennità integrativa speciale. Lo stesso ministero ha già affidato all’Avvocatura dello Stato l’incarico di costituirsi in giudizio per contrastare una diversa e, per gli insegnanti, più favorevole interpretazione dell’art. 70 del CCNL 94-97.
Tutto ciò, come afferma lo stesso ministero, in attesa di un’interpretazione autentica delle norma contrattuale in occasione del prossimo rinnovo contrattuale del comparto.
Intanto però questo segnale negativo rischia di essere controproducente nei confronti di chi, per la prima volta in modo massiccio, dovrebbe essere invogliato a prestazioni straordinarie oltre il proprio orario di lavoro.