Trump/4. L’arma a doppio taglio del decentramento

Hanno fondamento i timori espressi quasi all’unanimità dai commentatori e dagli esperti di politica scolastica americani?

C’è in effetti, a nostro parere, la possibilità che per la prima volta, dopo un lungo periodo di cambiamenti di segno progressista iniziato negli anni sessanta e non interrottosi neppure durante gli anni di presidenza di Ronald Reagan e di Bush padre e figlio, la politica scolastica americana subisca un’inversione di rotta.

Se Trump terrà fede ai suoi annunci, smantellando il Ministero dell’istruzione federale, gli  USA procederanno verso il completo ritiro dell’intervento pubblico nella regolazione dei processi formativi, regolazione che sarebbe rimessa per intero al controllo diretto delle famiglie tramite i vouchers, gli incentivi alle scuole private o semiprivate come molte Charter Schools, e nessun ostacolo all’ulteriore espansione dell’homeschooling, fenomeno che si è peraltro sviluppato negli USA, a partire dagli anni settanta dello scorso secolo, per iniziativa di famiglie e comunità religiose locali in alternativa e in polemica con la scuola pubblica.

È uno scenario di destrutturazione dell’intervento pubblico quello che Trump preconizza, che peraltro va valutato alla prova dei fatti (il Trump al potere potrebbe essere diverso dal Trump candidato presidente, in parte lo si è già capito). Ma va detto che il sistema educativo americano è da sempre difficilmente governabile dal centro, e che le eventuali direttive neocons di Trump, anche se accompagnate da incentivi federali verso gli Stati che le recepiscono (incentivi erogabili anche in assenza del Department of Education), per essere efficaci dovrebbero comunque trovare consenso a livello locale: di Stato, di distretto, di comune, di consigli scolastici, di sindacati degli insegnanti.

Il forte decentramento annunciato da Trump, unito alla tradizionale vitalità e autonomia di un sistema scolastico strutturalmente policentrico, che non ha mai accettato troppi controlli e direttive dall’alto, è un’arma a doppio taglio: potrebbe essere utilizzato anche contro di lui.