Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Testi per prepararsi alle prove Invalsi

Secondo giorno di prove Invalsi per la scuola primaria, dopo lo sciopero generale del 5 maggio contro il ddl della Buona Scuola e dopo lo sciopero Cobas di ieri proprio contro le prove: oggi si replica in una condizione che dovrebbe essere un po’ più serena.

“Dovrebbe”, ma non è detto che sia più serena o, quanto meno, più chiara.

La questione Invalsi, non compresa tra le motivazioni dello sciopero generale per la Buona Scuola, è entrata in modo imprevisto nella disputa a seguito del rinvio dello svolgimento delle prove (6 – 7 maggio, anziché 5 – 6), con code polemiche che non si esauriranno certamente in poco tempo.

Al di là delle polemiche, spesso un po’ troppo strumentali, c’è la questione di merito dello svolgimento delle prove che mette in evidenza comportamenti, a volte molto discutibili, da parte degli insegnanti.

Se la maggior parte dei docenti della primaria esegue con diligenza il compito di somministrazione delle prove, vi sono altri insegnanti che hanno adottato comportamenti di dubbia legittimità o di evidente inopportunità.

Tra i primi vi sono docenti, forse una minima parte, che hanno cercato anche di indurre le famiglie a tenersi a casa i figli nel giorno della prova, accampando motivazioni ideologiche e prive di fondamento, come, ad esempio, denunciato da una madre (vedi la ‘tribuna’ in questo sito).

Vi sono infine molti (troppi) altri docenti che sono arrivati al fatidico giorno delle prove dopo una lunga e assidua preparazione dei loro alunni alle prove. All’inizio dell’anno le famiglie sono state invitate ad acquistare in libreria i fascicoletti delle prove Invalsi degli anni scorsi, stampati da editrici scolastiche. Su quei fascicoletti i docenti hanno addestrato i propri alunni, dando la precedenza a quella attività di addestramento, rispetto all’ordinaria attività didattica.

Obiettivo di questa preparazione, oltre al risultato personale del docente (e della classe e della scuola frequentata), è anche quello di vincere la concorrenza al momento delle iscrizioni scolastiche per ‘catturare’ più alunni.

Se le prove non fossero state rinviate, cosa avrebbero fatto il 5 maggio quei docenti? Scioperare buttando alle ortiche mesi di preparazione oppure non scioperare e somministrare le prove? Per loro fortuna è però arrivato il rinvio.

Quando Tuttoscuola, prima dello sciopero del 5 maggio, aveva affermato che il rinvio delle prove faceva bene allo sciopero, non era lontano dal vero.    

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