Tempo pieno: perché al Sud non c’è?

I parlamentari del M5S hanno presentato un’interrogazione parlamentare per conoscere le ragioni del divario tra Nord e Sud per i posti di tempo pieno nella scuola primaria.

Sulla base dei dati riportati nel nuovo portale del Miur, hanno rilevato una vera e propria “voragine” tra le aree del nostro Paese: il 58,5% di alunni che fruiscono del tempo pieno frequentano scuole del Nord, il 26% scuole del Centro e solo il 15,5% sono iscritti in istituti del Sud e Isole.

Per i parlamentari grillini un investimento di risorse “consentirebbe davvero l’entrata a regime del tempo pieno il quale, a sua volta, diventerebbe uno strumento fondamentale per l’assorbimento del personale docente vincitore di concorso, per gli insegnanti che partecipano alla mobilità regionale, per l’esigenza di ampliamento dell’organico per la scuola primaria e dell’infanzia”.

Il tempo pieno, insomma, come volano occupazionale che avrebbe anche ricadute positive sulla didattica, in quanto il “tempo pieno è considerato uno dei servizi educativi principali per il contrasto alla “povertà educativa” e alla dispersione scolastica”.

Gli interroganti denunciano un non meglio precisato rifiuto degli Uffici scolastici regionali di accogliere richieste di tempo pieno avanzato da dirigenti scolastici.

Non è la prima volta che si incolpa l’Amministrazione scolastica di volere negare il tempo pieno nelle regioni meridionali, ma, a parte il fatto che, stante il fisiologico decremento demografico, in quei territori si liberano posti che non richiedono incrementi di organico con possibilità di un loro diverso utilizzo, ci si dimentica sempre che il primo soggetto istituzionale chiamato a dare risposte ad eventuali richieste di tempo pieno avanzate dai dirigenti scolastici è il Comune, che deve preventivamente garantire i servizi di mensa e predisporre locali per spazi attrezzati.

Il tempo pieno, infatti, non ha soltanto bisogno di docenti in più (a carico dell’amministrazione scolastica); richiede prioritariamente servizi e strutture adeguate (a carico dell’amministrazione comunale). Serve quindi un impegno corale tra più istituzioni, cosa che finora è avvenuta molto di più al Nord che al Centro – Sud. È auspicabile che questa collaborazione si estenda su tutto il territorio.