Sussidiario definisce ‘clandestini’ i profughi. Fedeli: ‘Educare con contenuti oggettivi e linguaggio rispettoso’

 A Monza una mamma segnala su Facebook che nel sussidiario di quinta elementare della figlia intitolato “Diventa protagonista” i profughi vengono definiti “clandestini” e l’integrazione “difficile per motivi economici e sociali”. Simona Malpezzi, responsabile Scuola del Partito Democratico, presenta insieme ad altri colleghi un’interrogazione al Miur. La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, interviene: “Educazione si fa con contenuti oggettivi e linguaggio rispettoso”.

«Ho presentato, con altri colleghi del PD, un’interrogazione al Miur per sapere come intenda intervenire per fare in modo che nei libri di testo, destinati ai bambini delle scuole, non siano contenute informazioni parziali o scorrette su fenomeni importanti come l’immigrazione». Così Malpezzi in un comunicato stampa in cui si legge ancora: «È grave che su un libro destinato alla scuola primaria, ed è notizia di queste ore, si proceda a una serie di semplificazioni per cui gli immigrati sono quasi tutti clandestini irregolari e l’integrazione è una minaccia per il benessere dei cittadini italiani. Parliamo di un testo destinato a formare i cittadini di domani, che dovrebbe essere più equilibrato quando tratta un tema delicato come questo e non affrontarlo ricorrendo a pregiudizi e stereotipi».

Interviene Fedeli: «L’educazione si fa con dati verificati, con contenuti oggettivi, con un linguaggio rispettoso. Bisogna fornire alle studentesse e agli studenti strumenti oggettivi, analitici e approfonditi, diversamente si fa cattiva educazione – prosegue Fedeli -. Il Miur ha un confronto aperto con l’Associazione degli Editori (AIE) a cui trasferiremo le segnalazioni ricevute, affinché si attivi per le opportune verifiche».

Il Miur, attraverso un comunicato, spiega poi come funziona il meccanismo delle adozioni dei libri di testo: «L’adozione dei libri di testo (art. 7 del Decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994) rientra nei compiti attribuiti al collegio dei docenti, dopo aver sentito il parere dei consigli di interclasse (scuola primaria) o di classe (scuola secondaria di primo e di secondo grado). La prima fase di valutazione dei testi rappresenta, quindi, un’occasione importantissima per la partecipazione dei genitori alle attività scolastiche e per la loro collaborazione con i docenti. Dopo i momenti di analisi e valutazione dei testi e le proposte dei singoli docenti o dei Dipartimenti disciplinari, i collegi dei docenti assumono le deliberazioni di adozione, scelgono cioè definitivamente i libri di testo. Tra i requisiti di cui il collegio deve tenere conto in questa operazione vi è quello relativo allo sviluppo di contenuti fondamentali delle singole discipline, per cui il libro dovrà presentare contenuti propri di ogni insegnamento, con un’attenzione particolare a rendere comprensibili i nessi interni e i collegamenti con altre discipline. Inoltre – prosegue il comunicato – la normativa prevede che si presti attenzione al linguaggio impiegato, che deve essere coerente con l’età dei destinatari, studiato quindi per garantire la massima comprensibilità. Il libro di testo deve inoltre recare ben chiara l’indicazione bibliografica, per permettere eventuali approfondimenti. Le adozioni dei testi scolastici vengono deliberate dai collegi dei docenti nella seconda decade di maggio. I dirigenti scolastici esercitano la necessaria vigilanza affinché le adozioni avvengano nel rispetto dei vincoli di legge, assicurando in ogni caso che le scelte siano espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia professionale dei docenti. Le deliberazioni di adozione dei libri di testo sono pubblicate all’albo delle scuole e sul sito web delle istituzioni scolastiche, nonché sul portale ministeriale “Scuola in chiaro”, suddividendo i libri tra obbligatori e consigliati (questi ultimi senza vincolo di acquisto da parte delle famiglie degli studenti)».