Stato giuridico: ‘la legge entro sei mesi’

Entro i primi sei mesi del prossimo anno la legge per un nuovo stato giuridico dei docenti nella scuola dell’autonomia. Parola di Ferdinando Adornato, presidente della VII commissione Cultura alla Camera.

È l’obiettivo che è stato dichiarato in occasione del seminario tenuto a Roma l’1 dicembre dall’Anp, la principale associazione di dirigenti scolastici, in collaborazione con l’Apef, associazione professionale di insegnanti.

“L’autonomia scolastica è stata la risposta alla globalizzazione: dopo l’era della scolarità di massa, oggi si richiede innanzitutto la qualità” dichiara Ferdinando Adornato, presidente della VII commissione Cultura alla Camera.
L’attuale assetto giuridico degli insegnanti è vecchio di trent’anni, spiega Adornato, perciò è necessario offrire ai docenti nuove prospettive professionali.

“Porteremo avanti i disegni di legge, dialogando con tutti, ma restando estranei a considerazioni politiche e sindacali” annuncia. Il rischio, infatti, è che l’autonomia rimanga una “scatola vuota” senza un profondo rinnovamento della figura, centrale, del docente. “L’insegnante è l’elemento costitutivo, è da lui che deve partire ogni riforma della scuola” aggiunge Paola Tonna, presidente dell’Apef.

Anche per Giorgio Rembado, presidente dell’Anp, i docenti sono determinanti nella nuova scuola dell’autonomia, ma si trovano ancora ingabbiati nel “vecchio modello centralista e burocratico”. E’ necessario, invece, passare dal docente-impiegato al docente-professionista. In che modo? Concorsi e
formazione continua, suggerisce Rembado. L’Anp chiede che ai docenti siano riservati un contratto ad hoc e rappresentanti sindacali specializzati.
Adornato e Rembado, infine, concordano: il nuovo profilo professionale dei docenti interessa tutto il Paese, è una questione strategica e di principio, e per questo va affidato a una legge del Parlamento: non può essere per loro lasciata né alla contrattazione sindacale né alla sola iniziativa del governo.