Sperimentazione libera? Si può ma non troppo

Sembra che in giro ci sia voglia di sperimentare la nuova scuola elementare – pardon, primaria – anche senza far parte delle 200 istituzioni scolastiche ufficialmente ammesse.
Vi sono indubbiamente aspetti innovativi contenuti nelle “indicazioni” (non ancora definitive e non formalizzate) che hanno suscitato interesse e curiosità. E qualcuno vorrebbe provarle liberamente, scegliendo qua e là, anche se non compreso tra i selezionati e autorizzati. Ma è possibile farlo?
Diciamo subito che diverse cose sicuramente si possono fare, altre invece probabilmente no.
La materia è vincolata a precedenti norme, ancora in vigore, e non può essere modificata, se non in sperimentazione autorizzata; quello che invece ha natura di innovazione metodologica e didattica, si può sicuramente adottare liberamente, in ossequio all’autonomia scolastica.
Sono sicuramente esclusi da scelte libere i rientri pomeridiani che restano ancora obbligatori secondo l’art. 129 del Testo unico sulla scuola (decreto legislativo 297/94). È out anche il docente prevalente per quanto riguarda le funzioni di tutor unico e di coordinatore del team, ma non per quanto riguarda le maggiori ore di lezione settimanale (da svolgere però anche in parte nella classe parallela). Sono possibili invece i laboratori, il portfolio negli aspetti non amministrativi e formali.
Per una maggiore esplicazione della materia sulla nuova scuola elementare, si rinvia Guida alla sperimentazione 2002 curata da Tuttoscuola.