Sperimentazione del 2° ciclo. Cara amica ti scrivo…

Così si intitola una polemica nota della Flc-CGIL, pubblicata sul sito del sindacato (www.flcgil.it), che rimprovera al ministro Moratti di aver “girato” ai Direttori scolastici regionali il testo di una sua lettera, spedita nei giorni scorsi a Silvia Costa in risposta ad un’altra lettera, inviatale da quest’ultima nella sua qualità di coordinatrice nazionale degli assessori all’istruzione. Peraltro l’intero carteggio è stato pubblicato anche nel sito del MIUR www.istruzione.it.
Al di là delle schermaglie e delle questioni di forma, il sindacato della CGIL, reduce da un congresso che ha ratificato la linea dura impressa all’organizzazione dal confermato segretario Enrico Panini, accusa il ministro dell’istruzione di insensibilità istituzionale per non aver cercato il dialogo con le Regioni su materie attinenti alle loro competenze, com’è la struttura dell’offerta formativa sul territorio, e respinge le due giustificazioni addotte dalla Moratti: il carattere non vincolante della posizione espressa dalle Regioni (che secondo la legge n. 53 dovevano essere solo “sentite“), e il fatto che l’innovazione-sperimentazione del secondo ciclo decisa con il DM 775/2006 avviene comunque all’interno dell’attuale offerta, cioè della rete scolastica così come è stata programmata dalle Regioni.
In realtà dietro l’aspra opposizione della CGIL alla innovazione-sperimentazione non stanno solo le questioni giuridico-formali relative alle competenze istituzionali, ma la totale contrarietà al modello di riforma del secondo ciclo disegnato dalla legge 53, e il tentativo di congelare la situazione almeno fino alla verifica elettorale del 9-10 aprile 2006.