Sliding doors. Formazione Covid: come la si fa ai docenti nominati dopo l’avvio delle lezioni?

Anno scolastico 2020/2021, riapertura delle scuole post Covid 19.
In un clima da sliding doors, continuo e destabilizzante, da settimane viene rappresentata una serie pressoché infinita di scenari possibili con poche, davvero poche certezze.

Molto di tutto ciò è comprensibile e l’assoluta novità della situazione fornisce un buon alibi ai tentativi, non sempre riusciti, di gestire un’emergenza mai neppure ipotizzata. Ciononostante, la presenza all’interno dei gruppi di lavoro di alcuni dei problem owners (coloro cioè che i problemi si trovano ad affrontarli, gestirli e spesso risolverli nel quotidiano) probabilmente avrebbe giovato.

Un esempio per tutti riguarda la formazione del personale.

Il protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione del Covid 19 prevede che i Presidi (i problem owners…) provvedano a formare il personale relativamente al suddetto protocollo (datato 6 agosto) e a tutta la successiva normativa di riferimento, entro la data di inizio delle lezioni. In realtà ogni Preside sa fin troppo bene che il “balletto” delle assegnazioni e delle nomine ha i suoi tempi e non si chiude mai prima dell’inizio delle lezioni.

Se è evidentemente insostenibile per i Presidi, dal punto di vista economico e organizzativo, creare percorsi di formazione che si ripetono ciclicamente, è d’altro canto impensabile, data la situazione, mandare in classe docenti non adeguatamente formati. Difficile a questo punto non pensare a quello che sarebbe potuto essere uno scenario differente (Kieslowski parlerebbe di sliding doors, appunto…): se si fossero confermati gli organici per garantire l’inizio di questo anno scolastico, qualche certezza in più ora il mondo della scuola l’avrebbe. E a un passo dall’inizio, non sarebbe stata cosa da poco.