Serve un “piano Marshall” di aggiornamento obbligatorio

Proteste, emergenze, dichiarazioni di ministri, assessori ed opinionisti hanno caratterizzato l’inizio del nuovo anno scolastico. Tutto questo non sorprende perché la scuola da molto tempo ha bisogno di un profondo rinnovamento. I temi toccati dalle misure varate la settimana scorsa dal Consiglio dei Ministri in materia di scuola e università non offrono certezza di un moderato sviluppo del sistema educativo. Il provvedimento non è un esempio di organicità in quanto si configura prevalentemente come intervento d’urgenza per rimediare a situazioni specifiche di debolezza. Appare evidente il divario tra la dimensione dei problemi e la risposta politica.

Che si torni a destinare, comunque, risorse alla scuola è senz’altro un bene. La questione centrale è come si investe e per chi? Non convince la previsione di un piano triennale di assunzioni al di fuori di un serio percorso di selezione e reclutamento che tenga conto del merito e della qualità della prestazione professionale passata e futura.  Va vista positivamente, viceversa, la previsione di un aggiornamento in servizio obbligatorio per i docenti anche se appare necessario nella fase di conversione del decreto un ulteriore approfondimento e perfezionamento delle forme e modalità per scongiurare il pericolo che sia l’ennesima occasione persa. E l’aggiornamento va finanziato adeguatamente, con una sorta di “piano Marshall” stabile e ben articolato.

La formazione in servizio dei docenti resa obbligatoria va però riconosciuta a livello di incentivi economici e di sviluppo di carriera. Occorre cogliere questa occasione per superare l’attuale modello di progressione economica del docente costruita sulla sola anzianità di servizio con un sistema di carriera dei docenti correlato alle necessità ed alle scelte in cui si svolge la funzione docente e all’impegno obbligatorio di aggiornamento in servizio, di ricerca e di studio.

Esigenza a quanto sembra condivisa dal Ministro Carrozza che rispondendo ad una domanda  durante la visita all’istituto “Socrate” di Roma,  ha parlato dell’opportunità di rendere obbligatorio l’aggiornamento per gli insegnanti che dovranno affrontare registri elettronici e lavagne multimediali.  Stiamo chiedendo molto agli insegnanti sotto il profilo professionale – ha aggiunto il ministro – “e per questo dovremo offrire strumenti per l’aggiornamento accessibili a tutti e compatibili con la vita degli insegnanti. Si andrà verso un aggiornamento obbligatorio fatto nel modo opportuno e adeguato al sistema scolastico”.