Senza anticipi molte scuole dell’infanzia chiuderebbero, al Sud

Il disegno di legge di riforma del sistema educativo 0-6 anni, in discussione al Senato, prevede il superamento dell’istituto dell’anticipo di iscrizione alla scuola dell’infanzia, introdotto dal ministro Moratti, cancellato dal ministro Fioroni e reintrodotto dal ministro Gelmini.

Ma nel frattempo l’anticipo ‘macina’ consensi tra le famiglie, soprattutto come surrogato dei nidi d’infanzia in quei territori dove i servizi educativi per la prima infanzia mancano, come al Sud, per esempio. Senza considerare che la frequenza anticipata della scuola dell’infanzia costa meno della frequenza di un nido d’infanzia (quando c’è).

L’anno scorso gli anticipi tra scuole statali e scuole paritarie erano stati circa 86mila; quest’anno sono stati circa 82mila, in leggera flessione probabilmente per la tendenza di molte famiglie, a causa della crisi economica, a rinunciare ai servizi educativi (scuola dell’infanzia compresa) per contenere le spese. Complessivamente quelle 82mila iscrizioni anticipate incidono per circa il 5% sul totale dei bambini che accedono alla scuola dell’infanzia (e per il 45% degli aventi diritto, con punte al Sud del 90%, come vedremo dopo meglio).

Il 61% di quegli 82mila anticipatari si trova nelle scuole statali; il 39% nelle scuole paritarie.

Sono, dunque, circa 50 mila gli anticipatari nelle scuole statali, e di questi il 70% si trova in scuole del Sud e delle Isole, territori che fanno un uso abbondante dell’anticipo, al punto di avere molte province dove i bambini iscritti in anticipo rappresentano quasi il 10% degli iscritti dell’annata.

In questo modo, grazie all’elevata presenza di bambini anticipatari, le sezioni delle scuole d’infanzia riescono a raggiungere il numero di almeno 18 bambini iscritti, limite minimo richiesto dalle disposizioni per evitare la chiusura. Per capire questa considerazione è bene precisare che nelle aree meridionali (Abruzzo e Puglia escluse) la media di bambini per sezione è attualmente compresa tra i 20 e i 22 bambini (al Centro e al Nord è compresa tra 24 e 25 bambini per sezione).

Insomma, gli anticipi nel Mezzogiorno del Paese servono alle famiglie ma salvano anche gli organici.