Anche gli studenti possono imparare a parlare bene, con la lingua che batte correttamente sui denti per una buona espressione fonetica, capace di rendere chiari discorsi e argomentazioni. Anche gli studenti possono impararare ad usare gli organi della fonazione, riconoscendo le differenze tra la pronuncia dialettale, regionale e nazionale.

L’Assessorato alle Politiche giovanili della Provincia di Roma ha promosso dei corsi dal titolo “Sei un giovane di parola?“. Le lezioni – affiancate da esercizi di vocalizzazione, sillabazione e comunicazione, con giochi, letture, simulazioni e prove di presentazione e relazione – saranno tenute da Corrado Veneziano, docente di Linguistica all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico”, per il quale “la parola degli studenti non è semplice acquisizione verbale ma anche espressività, reinvenzione, strumento di negoziazione, scambio, e critica verso il mondo”.

Una bella iniziativa, per affrontare e vincere un paradosso: a dispetto della moltiplicazione dei linguaggi (verbali, iconici, musicali, tecnologici e telematici), si vanno sempre più affermando modelli giovanili regressivi e omologati con scarse capacità espressive e argomentative.