Se lo smartphone sale in cattedra

Cellulari accesi in classe, l'usanza prende piede nelle scuole

C’era una volta il professore che entrando in classe imponeva agli alunni – anche solo con uno sguardo – la massima attenzione. C’erano quei docenti che ad esempio obbligavano i ragazzi a chiudere i cellulari e magari li sequestravano perfino, scoprendo qualche violazione delle regole, un messaggio galeotto, una navigazione su internet… Altri tempi, come racconta Giorgio Israel sul Mattino in un gustoso editoriale dal titolo esplicativo: “Il cellulare in cattedra, il prof altrove”.

Già perché, segnala l’autore, a quanto pare da qualche tempo anche nell’ultimo tempio “capace di generare la scintilla della conoscenza” attraverso il rapporto fra maestro e alunno, nella scuola, sta prendendo piede l’usanza di tenere acceso il cellulare – certamente silenziato, ma non basta ! – per controllare continuamente lo schermo, rispondere a questa o quella sollecitazione, interloquire attraverso il cyberspazio con chiunque tranne che con gli studenti. Fa notare, Israel, come a cascata sia proprio questo atteggiamento a legittimare in qualche modo la distrazione dei ragazzi, che si sentono di conseguenza autorizzati a fare altrettanto. Perché no, cercare una risposta alla domanda su Google, magari chiedere un suggerimento all’amico rimasto a casa, oppure semplicemente farsi i fatti propri.

Con quale autorità impedire questa deriva, sgridare gli studenti, se l’esempio che viene dalla cattedra è proprio quello di un cellulare che – scrive l’editorialista – in fin dei conti fa sembrare più importante “l’altrove” rispetto a quello che accade hic et nunc, in particolare nell’ora di lezione? Un malcostume diffuso anche fuori dal mondo scolastico, ad esempio nei convegni e nelle conferenze, dove “per effetto di mimesis (con il relatore distratto dal telefonino) tutti sono portati a considerare più importante la propria connessione esterna”. Peccato che questo accada – ma non sempre – anche nelle scuole, dove per fortuna sono proprio gli insegnanti l’ultimo baluardo al crollo totale del sistema istruzione. A loro rivolge un appello Giorgio Israel, quello di spegnere e far spegnere i cellulari.