Se le intenzioni della legge per valorizzare i dirigenti scolastici sono solo parole

Il recente dossier di Tuttoscuola sulla situazione stipendiale dei dirigenti scolastici (per scaricarlo gratuitamente: http://tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=37785 ) ha rilevato come, a fronte di responsabilità da dirigente, i capi d’istituto percepiscano una retribuzione da quadro intermedio.

Anche se la retribuzione tabellare (43.310,90 lordi annui) è uguale per tutti i dirigenti pubblici, compresi quelli scolastici, la differenza (rilevante) la fa il FUN (Fondo Unico Nazionale) per la retribuzione di posizione, fissa e variabile, e per la retribuzione di risultato.

Dopo incontri infruttuosi, mentre con la Buona Scuola aumentano responsabilità e carichi di lavoro, i sindacati di settore hanno rotto gli indugi, proclamando la mobilitazione della categoria.

I sindacati rappresentativi (senza Gilda che non organizza i dirigenti scolastici) hanno motivato la decisione soprattutto perché i fondi contrattuali per il salario accessorio vengono tagliati, la retribuzione dei Dirigenti scolastici continua a diminuire, i contratti regionali non sono certificati dal MEF che cerca di imporre una diminuzione della retribuzione pensionabile e della buonuscita, non trova soluzione la sperequazione interna e si allontana l’equiparazione esterna. Tutto questo mentre le condizioni di lavoro peggiorano e le responsabilità aumentano.

All’iniziativa dei quattro sindacati ha fatto eco subito l’Anp, il sindacato più rappresentativo del settore, che ha dichiarato la volontà di “rimettere sui binari la trattativa in corso per il Fun 2015-16, recuperando a pieno titolo lo spirito e la lettera della Legge 107 (art.1 comma 86) che così recita: «In ragione delle competenze attribuite ai dirigenti scolastici, a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 il Fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei medesimi dirigenti è incrementato in misura pari a euro 12 milioni per l’anno 2015 e a euro 35 milioni annui a decorrere dall’anno 2016, al lordo degli oneri a carico dello Stato. Il Fondo è altresì incrementato di ulteriori 46 milioni di euro per l’anno 2016 e di 14 milioni di euro per l’anno 2017 da corrispondere a titolo di retribuzione di risultato una tantum».

Non vi è dubbio che la questione del FUN dei dirigenti scolastici rischia di diventare un grosso problema politico proprio in un momento delicato di attuazione della legge 107/15.

E la riuscita della Buona Scuola passa soprattutto dal ruolo convinto e motivato del dirigente scolastico, come sembrava emergere anche dalle intenzioni della legge. Ma si sa, di buone intenzioni è lastricato …