Se 400 milioni vi sembran pochi..

L’esame del decreto legge sull’istruzione, approvato ieri dal Governo, richiederà un approfondimento delle singole parti del provvedimento (e di quelle attese ma mancanti), per  avere piena consapevolezza dei suoi effetti su questo mondo della scuola in crisi.

Per il momento vogliamo soffermarci soltanto su un dato, l’investimento di 400 milioni.

Si poteva investire di più? Forse. E c’è già chi, con il riferimento alla trita metafora del bicchiere mezzo vuoto, lamenta il vuoto, quel che non c’è.

Senza piaggeria, riteniamo corretto dare atto al Ministro Carrozza di avere onorato l’impegno dichiarato. Investire 400 milioni in questa fase di pesante crisi finanziaria è da rimarcare positivamente, considerando, comunque, che si tratta di un provvedimento congiunturale, di emergenza. È rilevante il fatto che d’accordo sul decreto siano stati tutti i ministri, compresi quelli che provengono dalla parte politica che negli anni scorsi ha operato i tagli,

La scuola ha, comunque, bisogno di cambiamenti strutturali (Tuttoscuola con il suo dossier ne ha indicato alcuni), ma intanto va apprezzata la svolta operata con questo decreto di primo intervento.

Dopo anni di tagli e di riduzione delle risorse, il decreto legge inverte la tendenza e investe sulla scuola. La svolta ha un valore politico che va oltre il valore dell’investimento.

Le riforme strutturali verranno dopo, quando, cioè, l’emergenza sarà sostanzialmente superata. Crisi di Governo permettendo.